Bianca Ibiza

Una delle mete in assoluto più suggestive e che non può assolutamente mancare in un tumblelog che attribuisce tanta importanza ai viaggi è sicuramente l’isola di Ibiza!

Da sempre, o almeno dagli anni ’50 quando Aristotele Onassis attraccò il proprio yacht in compagnia del principe di Montecarlo, ritrovo di persone eccentriche e cosmopolite, alla ricerca di paesaggi meravigliosi (che sono il fondamento del successo dell’isola, chiamata “la bianca” per il colore delle proprie spiagge) e di situazioni altamente emozionanti:

Ibiza per anni è stato un piccolo paradiso conosciuto da un ristretto pubblico di hippy e giramondo da tutta Europa, ma la sua esplosione e la sua fama come la conosciamo ora arriva dalla seconda metà degli anni ’80, ove nell’isola prende piede la club culture, grazie al successo della musica house. La fortuna dell’isola accade grazie agli stranieri, due tra i principali l’argentino Alfredo Fiorito, che da visitatore diviene un residente di Ibiza, il dj dell’Amnesia e poi del Pacha e del Ku (ora Privilege) e dall’italiano Leo Mas, che affiancando Alfredo all’Amnesia prima e durante la “summer of love” del 1987, ne diviene poi resident dj durante la seconda “summer of love” del 1988.

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In questa leggendaria immagine si possono intravvedere in alto sulla sinistra i dj Leo Mas e Alfredo Fiorito!

In questo periodo diverrà primario il rapporto dei giovani ravers inglesi con l’isola, dove alcuni troveranno rifugio per tutta la stagione estiva, godendo del clima e dei locali notturni dell’isola.

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Leo Mas e Alfredo Fiorito ai tempi della Summer of Love

Un aspetto caratterizzante di Ibiza è quello della comunità gay. Molto numerosa e con una capacità, o meglio un’istintiva attitudine ad essere appariscenti e “party-oriented”, il successo dell’animazione ibizenca molto è dovuto a questi personaggi. In aggiunta a loro, anche una forte frequentazione femminile caratterizzata da un certo esibizionismo porta al risultato di crew di animazione come non se ne trovano in nessun altro luogo d’Europa (e probabilmente del mondo):

Oltre ai locali notturni dell’isola, dal Pacha al Privilege, dall’Amnesia allo Space, segnaliamo come necessario per chi voglia immergersi nel clima avvolgente e glamour dell’isola, la visita alla città portuale, con la passaggiata nella parte gay, il cui culmine è il leggendario bar Dome, meta di tutta la clientela più glamour fino a notte inoltrata, prima di proseguire verso i locali:

L’altra tappa imperdibile è la spiaggia di Sa’ Trincha, la più esclusiva e la più nota assieme a quella adiacente di Salinas, dove già di giorno potete iniziare a sentire l’infinita colonna sonora che vi accompagnerà durante tutto il viaggio nella bianca Ibiza.

Tutto ciò è estremamente coinvolgente, ma non al punto di distrarre totalmente quelli che visiteranno l’isola dal loro proposito alla partenza. Ibiza infatti è meta di persone curiose, che muovono verso di essa per fare contestualmente un viaggio dentro di sé. Le contraddizioni e i forti stimoli cui saranno sottoposte le vostre “porte della percezione” apriranno senz’altro la vostra mente!

Vi lascio con questo ricordo di un personaggio che aveva scoperto l’isola qualche tempo prima della sua esplosione turistica, e ne ha di certo contribuito personalmente:

Bibliografia:

El Baile – Pacha – libro fotografico per la celebrazione del 25mo anniversario 1966/93

Articolo della stagione 1984 del fotografo Derek Ridgers

Articolo della rivista The Face del numero di settembre 1985

9 pensieri su “Bianca Ibiza

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