Il gabinetto del dottor Caligari

Avendo fin’ora trattato solamente film “disturbanti” procederemo in questo versante, proponendoti cara lettrice/caro lettore, un grande classico, ma a oggi non molto citato, per eccellenza il film di stile espressionista.

Si tratta de “Il gabinetto del dottor Caligari“, capolavoro tedesco degli anni ’20 del secolo scorso, film dell’epoca del muto che possiede, oltre a una trama ricca di colpi di scena, uno stile delle riprese, delle scenografie, e del trucco dei personaggi conseguenti a quello che era il maggiore filone artistico dell’epoca, ovvero l’espressionismo. Da molti ritenuto la pietra angolare di tutto il cinema horror/fantasy, anche a uno spettatore non particolarmente formato non sfuggirà un rimando palese, l’estetica utilizzata molti anni più tardi da Tim Burton in “Nightmare before Christmas” è ovviamente ispirata dai meravigliosi fondali utilizzati all’epoca dal regista Robert Wiene per il suo film, ove ogni scena è di fatto un dipinto espressionista riconosciuto in tutto il mondo della critica, tanto che è forse da quest’opera che si è potuto definire il cinema senz’altro come “la settima arte”, anche se per la mia sensibilità e gusto ci vedo negli arcani della trama e nelle suggestioni delle scenografie ci vedo qualche debito al precedente filone del simbolismo, anche se ovviamente le distorsioni degli oggetti (porte, muri, comignoli), la rottura dell’ortogonalità e la deformazione delle geometrie sono tipici tratti del successivo espressionismo.

Più che la trama, una storia terribile, tratta da un racconto di Hans Janowitz e co-adattata per la fruizione cinematografica da Carl Mayer e nientemeno che Fritz Lang (di cui un giorno magari parlerò anche del suo “M, il mostro di Dusseldorf, ma nel frattempo recuperatelo e vedetelo, anche questa è una pellicola imperdibile), il film è un’opera da ammirare per le immagini, perfino per la calligrafia dei dialoghi, il tutto di un’eleganza e una bellezza che lo rendono meraviglioso da vedere ancor oggi, a distanza ormai di oltre cento anni dalla sua creazione (la pellicola è del 1919).

Ve lo posto qui (sperando che data la sua esistenza ultra-secolare non venga eliminato prossimamente per questioni di diritti sull’opera), in versione restaurata; agendo sui comandi in basso a destra potete ingrandirlo, inserire i sottotitoli, e tramite il tasto “impostazioni” (la ruotino dentata), potete tradurre questi sottotitoli in italiano. Buona visione!

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