Nel formarsi dell’immaginario della generazione a cui questo blog è rivolto, non dobbiamo dimenticare l’apporto degli apparentemente innocui cartoon e telefilm (oltre che quello delle pellicole cinematografiche, già più chiaro a tutti quanti) nell’immaginario di coloro che all’epoca delle trasmissioni erano piccoli o comunque giovani.
Oggi ci soffermeremo sui secondi, facendo riferimento a quei quattro/cinque in particolare che sono stati ambasciatori del way of life dell’epoca, prima ancora di quello che Roberto D’Agostino definì “l’edonismo reaganiano”, naquero quei personaggi che comunicavano un inattaccabile ottimismo per il futuro e per un’epoca di totale benessere e spensieratezza.
Questi telefilm sono in particolare “The Dukes of Hazzard”, Magnum P.I., The A-Team e Supercar, Riptide, Hardcastle & McCormik e Ralph Supermaxieroe.
Tutti o quasi nell’orbita dei produttori Frank Lupo, Donald P. Bellisario e Glen A. Larson, erano telefilm girati in ambiti molto differenti, ma il trait d’union era l’allegria e il disimpegno dei protagonisti, che non avevano una precisa professione e comunque se questa esisteva, le loro vite erano portate in ogni puntata all’interno di un’innocua avventura ove i personaggi si divertivano e trascorrevano delle ore spensierate in compagnia dei loro avversari in una sorta di gioco, più che di scontro!
Tale atmosfera la si può ancora percepire parlando coi nostri coetanei, sentendo talvolta che le noiose pratiche dei nostri avi sono sostanzialmente inaccettate a fronte del desiderio di emulare le situazioni che tutti noi abbiamo visto decine, centinaia di volte guardando e riguardando le puntate di questi telefilm trasmessi con continuità all’interno di tutti gli anni ’80.
La Generazione X, insomma, sarebbe una generazione per certi versi ‘invisibile’, priva di un’identità sociale e culturale definita e costantemente esposta al rischio di subalternità rispetto alla precedente (Harris – Ulrich 2003).
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